IL METODO HUDOLIN

E’ a Vladimir Hudolin (Ogulin, 1922 – Zagabria, 1996), illustre psichiatra, neurologo e docente universitario croato, tra i massimi esponenti dell’alcologia internazionale, che si devono tanto un approccio decisamente rivoluzionario ai problemi alcolcorrelati che la conseguente nascita di nuove modalità di trattamento degli stessi. Secondo l’approccio ecologico-sociale ai problemi alcolcorrelati e complessi di H.,  l’alcolismo non è una malattia, tantomeno un vizio. Per la prima volta, la dipendenza da alcol viene concettualizzata come uno “stile di vita”, nato e maturato all’interno del proprio sistema socioculturale (famiglia, comunità, società, cultura). Il focus di intervento, nel trattamento, diviene dunque la comunità nella quale l’uomo cresce, vive, lavora: non un approccio individuale ma sistemico; non finalizzato all’astensione dal bere, ma rivolto al cambiamento culturale, sociale e sociosanitario della comunità stessa, a partire dalla sua cellula più piccola: la famiglia.

 

E' impossibile una trattazione separata dei disturbi alcol-correlati partendo da una

prospettiva individualista, infatti l’individuo non è separato dalle relazioni che costruiscono la sua vita nei contesti quali quelli della famiglia, del lavoro, della scuola, degli amici.

In passato, ma anche attualmente, si preferisce inquadrare e concettualizzare l’alcolismo come una malattia, deresponsabilizzando l’alcolista e sottraendolo dal contesto e dai significati emozionali relazionali che il bere ha, addirittura, spesso, l’alcolismo viene “scientificamente” letto come problema di specifiche persone geneticamente predisposte.

E’ con Vladimir Hudolin  nel 1985, che l’alcolismo viene messo in relazione con gli stili di vita e il concetto di malattia viene ricalibrato a quando si manifestano complicanze organiche, psichiche e sociali.

Da questo punto di vista i disturbi alcolcorrelati sono visti come il risultato dei disturbi dell'equilibrio ecologico di una comunità, di conseguenza si parla di stile di vita di sobrietà, di stile di vita legato al bere moderato, di stile di vita dell'alcolista.

Tutti questi modelli comportamentali sono accettati dalla società e sono rappresentati al suo interno.

Non si può considerare l'alcolismo in chiave moralistica, indicando nell'alcolista un'immorale, degradato dal punto di vista economico, familiare e sociale, lo stile di vita che una persona assume rispetto all’alcol non soltanto è dovuto dalla propria libera scelta o alle caratteristiche che ha ereditato, ma va inquadrato considerando la pregnanza invisibile che hanno i fattori culturali dell'ambiente familiare e sociale.

Pertanto non ha alcuna importanza definire se l'alcolismo è, o non è una malattia, al contrario è importante sapere che se l'alcolista non modifica in tempo il proprio stile di vita finirà per ammalarsi e talvolta potrà morire per qualche complicanza.

E questo mette in discussione quello che molti chiamano:

il Bere Moderato

Da questo concetto nascono i Club degli Alcolisti in Trattamento, piccole comunità multifamiliari (da 2 a 12 famiglie) collocate sul territorio, al di fuori dei servizi sanitari di riferimento. I Club sono indipendenti e vivono autonomamente, sebbene in auspicabile e costante rapporto di collaborazione e dialogo con Servizi, Istituzioni e con la comunità tutta. Ogni Club si riunisce settimanalmente, con la presenza di un facilitatore (denominato, nel metodo Hudolin, “servitore-insegnante”) formatosi attraverso specifici Corsi di Sensibilizzazione. Il Servitore-Insegnante ha il compito di “catalizzare” il cambiamento, facilitando la comunicazione circolare tra i membri del Club, ponendosi costantemente “nel metodo”, ovvero elicitandone i valori fondanti e le regole basilari, e partecipando al Club come membro effettivo.

Nel 2006, in Italia erano attivi oltre 2000 Club degli Alcolisti in Trattamento, significativamente presenti anche a livello internazionale. Alla morte del fondatore, V. Hudolin, infatti, la sua opera ha trovato continuità e prosecuzione nelle varie realtà regionali Italiane ed internazionali, dove singoli Club o associazioni dei C.A.T. lavorano costantemente per la crescita dei programmi alcologici territoriali: corsi di formazione e di sensibilizzazione o di aggiornamento, congressi, convegni ed interclub regionali e nazionali, sono solo alcuni esempi delle vivaci iniziative in essere. In altre realtà regionali, pur mantenendo l’acronimo C.A.T., si è scelto di adottare una nuova terminologia (“club alcologici territoriali”), mantenendo sostanzialmente la metodologia hudoliniana.

Come può, quindi, una persona che vive il disagio alcol correlato, trovare nel Club la propria ancora, quel “posto sicuro” nel quale rinforzare il proprio percorso di cambiamento? I Club degli Alcolisti rappresentano l’indispensabile cellula territoriale di un cammino teoricamente più complesso. Talvolta le famiglie si rivolgono ai servizi di riferimento (i SerT o SerD) e da qui, auspicabilmente, verranno inviate, dopo la disintossicazione, al C.A.T. più vicino. O, viceversa, si rivolgono autonomamente al Club. Quale che sia l’approccio, il cammino di rinascita rappresentato dalla frequenza al Club colma un vuoto sociosanitario importante: quello della riabilitazione, che nel caso dell’alcol, si prevede particolarmente a lungo termine. L’astinenza non è sobrietà – citando ancora Hudolin – ed essendo l’alcolismo, per l’appunto, non una malattia ma un comportamento, un’abitudine, radicata nel sistema sociale e sostenuta da una cultura fortemente alcologica, un reale cambiamento della persona, della famiglia e della comunità non possono immaginarsi se non come un processo a lungo termine.

I Club sono gratuiti, poiché gestiti in regime di volontariato, e sono aperti a chiunque desideri cambiare il proprio rapporto con l’alcol. Vi sono regole di partecipazione da rispettare, perché un C.A.T. è anche impegnativo ed educativo.

Le regole di base sono le seguenti:

- la puntualità dell'inizio della seduta

- la regolarità della presenza alle sedute

- divieto di fumare durante la seduta

- non portare fuori del club le informazioni personali ottenute dai membrei durante la seduta

Per approfondimenti su Hudolin clicca sotto sulla sua immagine

VLADIMIR HUDOLIN
VLADIMIR HUDOLIN

Qui sotto alcuni video su  Vladimir Hudolin